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serie capitan herlock
dvd 01
Nana
È un personaggio che compare per la prima volta in questa serie, anche se i capelli azzurri a baschetto fanno pensare a una Mayu un po’ cresciuta. Ragazza carina e alla moda, è la figlia del capo della polizia del pianeta Cumulo di Rifiuti, e sembra nutrire per Tadaschi sentimenti più forti della semplice amicizia. Finché Tadashi si trova su pianeta, lei lo segue come un’ombra, rivestendo per certi aspetti il ruolo che Mimeh ha nei confronti di Harlock. È una presenza silenziosa, un appoggio amorevole per Tadashi, ed anche quando è lontana, Nana gli è spiritualmente vicina, continua a preoccuparsi per lui. Quando l’Arcadia viene colpita dal cannone della Fata Morgana, e Nana osserva la scena dagli schermi televisivi è in pena per l’amico imbarcatosi da poco. Si tratta dunque di una persona in grado di capire profondamente i sentimenti del giovane, la sua inquietudine esistenziale e il suo vagabondare furioso nei bassifondi della città: è vicina a Tadashi e comprende il suo cuore senza bisogno di parole.
Intelligenza artificiale
Negli anime e nei manga degli anni Settanta ci sono alcuni temi ricorrenti che dipendono dalla situazione politica vissuta in quel periodo in Giappone. Per questo è facile trovare protagonisti orfani, o mondi legati a un eccessivo uso della meccanizzazione e della tecnologia. Anche Matsumoto ha seguito questa strada. Ricordiamo infatti che nelle sue opere classiche i nemici in genere sono gli uomini meccanici: persone, o meglio macchine, avulse da ogni forma di umana comprensione, esseri ricchi che non considerano i poveri che vivono di stenti. Questi Aneroidi, come è chiaramente detto nella prima puntata di Galaxy Express 999, non hanno alcuna compassione né considerazione degli umani, che spesso usano come prede per le loro battute di caccia, per dare colore a una vita immortale spesso piena di noia. La madre di Tesuro viene uccisa dal Conte Meccanico proprio durante una battuta di caccia. Matsumoto però non crea uno stereotipo, quasi a far notare che la tecnologia, se ben usata, può essere positiva. Infatti, nel già citato Galaxy Express 999, si possono incontrare uomini meccanici non privi di sentimenti e umani che si comportano peggio degli esseri meccanici. In Cosmo Warrior Zero, gli uomini meccanici, dopo aver vinto la guerra contro i terrestri, si imbarcano nel Karyu, condividendo difficoltà e ideali, nella ricerca di un giovane e ribelle Harlock che non ha accettato la situazione. Altro esempio di umanizzazione di una macchina è sicuramente il computer dell’Arcadia, la nave di Harlock. Esso contiene l’anima di Tochiro, e in molte occasioni, soprattutto nella serie televisiva del 1978, il computer è considerato un vero e proprio membro dell’equipaggio, intervenendo autonomamente e salvando Harlock in diverse occasioni. E proprio la presenza dell’anima, o almeno la capacità di provare sentimenti umani come l’amore e la pietà, è fondamentale per Matsumoto, ed è ciò che differenzia gli esseri che popolano le sue storie. Anche Analyzer, di Uchu Senkan Yamato, nell’episodio della prigionia degli uomini ape, sostiene di provare per Yuki dei sentimenti che sono propri della sfera umana. In Endless Odyssey non ci sono uomini meccanici, ma è presente un’entità virtuale, l’assistente del professor Daiba, Shizuka Namino. Nel secondo episodio della serie, la ragazza dimostra chiaramente un sentimento umano, riconducibile alla paura della morte e al timore di non essere ricordata. Si chiede se la sua esistenza sia servita a qualcosa, e se il professore si ricorderà di lei, e queste sono domande che assillano qualsiasi uomo.
Uomini e macchine
Matsumoto vuole mettere in risalto la differenza tra persone e macchine (o in questo caso entità virtuali) in grado di provare sentimenti rispetto a chi non ne prova, pur non condividendone lo scopo. Ed è questa per esempio la differenza, in Maetel Legend, tra Andromeda Promessium e Hard Gear: entrambi esseri meccanici, la prima aveva un ideale, mentre il secondo era una semplice e fredda macchina.
Endless Odyssey episodi 1-
L’era dei pirati spaziali è terminata da molti anni: sono stati tutti arrestati o hanno cambiato vita, Kei Yuki: pirata donna appartenente un tempo all’equipaggio dell’Arcadia, è stata arrestata; il leggendario capitano della nave, Harlock, sembra ormai essere morto da tempo. Nel primo episodio "Il blues del cumulo di rifiuti", il professor Daiba viene raggiunto e ucciso da quattro misteriosi individui che si fanno chiamare Noo, non prima di avergli rubato una strana lastra con delle incisioni. Ma Harlock non è morto: incontrato Tadashi, figlio di Daiba, lo invita sulla sua nave, che presto tornerà a solcare lo spazio; ma per salpare, Harlock ha bisogno dell’aiuto del Dottor Zero, suo amico e componente di spicco dell’equipaggio dell’Arcadia.
In "Per chi dorme l’amico" Onizuka, il poliziotto sulle tracce di Harlock, scopre il suo nascondiglio, ma il pirata sta attraversando il deserto assieme al Dottor Zero per tornare a bordo della sua nave. Nel frattempo Tadashi, ripresosi dalla morte del padre si reca nel suo studio e accede all’Università Onnicomprensiva Universale, struttura solo virtuale. Qui incontra Shizuka Namino, assistente del padre e AI (intelligenza artificiale). Tadashi ricorda che suo padre stava segretamente lavorando su delle iscrizioni, recuperate durante una missione archeologica di cui era stato l’unico superstite, che parlavan di un’entità demoniaca chiamata Noo. Intanto, la polizia ha circondato l’Arcadia, ma Onizuka viene ucciso da Harlock: immediatamente una voce che sembra venire dall’inferno si diffonde in tutto il pianeta ripetendo una sola parola: "Noo".
Questo evento dà il titolo all’episodio 3 "La voce che grida Noo da lontano", in cui accade un fatto incredibile: la Terra sparisce dall’universo. Il direttore Irita viene incaricato di indagare e per non scatenare il panico insabbia la notizia. Scopre che una settimana prima, la nave di ricerca Fata Morgana era scomparsa assieme ai cadaveri del team di ricerca del Professor Daiba e questi ultimi erano tornati in vita. Nel frattempo Tadashi, raggiunge la Foresta di Macerie, dove è nascosta l’Arcadia. Qui Harlock e Tadashi incontrano la Regina delle Rovine, che rivela loro come agli inizi del tempo esistesse solo il caos governato da Noo, ma presto il Filamento Elicoidale stabilì un primo ordine, sigillando Noo ai confini remoti dell’universo. Noo però tentava di liberarsi dall’esilio assoggettando le menti degli uomini e conducendoli alla rovina… Tadashi si imbarca sull’Arcadia deciso a vendicare suo padre.
Nell’episodio 4 "La scommessa dei 30 secondi di Yattaran", Irita condanna a morte l’equipaggio dell’Arcadia, ben sapendo che Harlock, tentando di salvare i suoi amici, si esporrà alla cattura. In cella, Ky e Yattaran studiano un piano per aiutare Harlock quando l’Arcadia arriva al penitenziario: Yattaran avvia tutti i modellini di aerei e carri armati che ha costruito, generando un gran caos. Sono 30 secondi di scompiglio, sufficienti per consentire a Harlock di penetrare nella prigione e liberare i suoi compagni. Un’altra minaccia si profila però all’orizzonte: i quattro Noo ormai si sono spostati verso il Sistema Solare e hanno iniziato a influenzare le menti dei governanti e dei militari, dando inizio così a una vera e propria guerra planetaria.
I modellini di Yattaran
Il primo ufficiale Yattaran è un personaggio ricorrente nelle varie opere di Harlock, sia nelle serie che nel manga. Già nell’episodio 3 si intravede Yattaran mentre costruisce un modellino di aereo, probabilmente uno Zero (il famoso caccia giapponese), e davanti a lui si trovano un carro armato medio giapponese (probabilmente un Tipo 97), un altro Zero e un bombardiere sempre giapponese, probabilmente un Nakajima B5N "Kate". La stessa scena è ripresa nell’episodio 4, quando a Yattaran viene comunicata la condanna a morte. In questa versione, leggermente differente dall’episodio precedente, si vedono le scatole dei modellini, e un barattolo ha il logo della famosissima casa di produzione giapponese Tamia. Yattaran ha in mano uno Zero, e accanto a lui, si vede un U-
Noo
Entità ancestrale, è il nemico forse più potente che Harlock e i suoi abbiano mai affrontato. Definito come l’essere più antico di tutto l’universo, Noo, non è l’entità malvagia che si contrappone a un Dio buono. In Endless Odissey è il vero creatore della vita, colui che, per proprio capriccio, creò il Filamento Elicoidale, ossia dei servi che gli dovevano obbedienza e piena sottomissione. È proprio da due discendenti di tale stirpe, la Regina della Foresta di Macerie e la Principessa della Luna, che Harlock conosce tutto ciò che riguarda Noo: i servitori da lui creati si ribellarono e lo imprigionarono ai confini dell’universo, oltre il Cancello di Yeldar. Tuttavia, le singole parti dell’unverso (galassie, pianeti, stelle) non sono altro che frammenti di Noo e, dunque, servendosi di uno di questi, la Terra, Noo vuole infrangere il sigillo e tornare libero. Ciò è possibile perché i quattro scienziati del team di ricerca della Fata Morgana hanno toccato il Cancello di Yeldar, indebolendo il sigillo. Ma occorre che il sigillo sia infranto sia dall’interno che dall’esterno, perciò Noo conduce la Terra nella nebulosa Clessidra, dove si trova il cancello: se la Terra colpirà questo cancello dall’interno, Noo sarà finalmente libero. Noo non è il Male che si contrappone al Bene, in Endless Odissey, non esiste alcun principio primo positivo che abbia dato origine alla vita. La creazione è intrisa di male perché nasce dal Male: nel suo stesso DNA (il Filamento Elicoidale) ci sono i germi di odio, paura e dolore. Ecco perché è così facile cadere preda di Noo ed ecco perché l’esistenza di Harlock, il suo spirito incorruttibile, sono inspiegabili al Signore del Male.